Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) migliora le stime
di Pietro Rizzo
La ripresa economica dell’Italia sarà lenta e i rischi al ribasso sono rilevanti. A prevederlo è l’Ocse nel suo ultimo Economic Outlook, aggiornando le stime per il prodotto interno lordo globale.
La valutazione dell’Ocse è che, dopo il «brusco calo» del pil italiano nel 2020, pari a -9,1% (dal 10,5% stimato in precedenza), il prodotto interno lordo nazionale dovrebbe aumentare del 4,3% nel 2021 (dal +5,4% della precedente previsione) e del 3,2% nel 2022.
La stima è al ribasso rispetto a quella dell’Interim Economic Outlook dello scorso marzo, che prevedeva crescita zero per il Paese. «Il lockdown» per il Coronavirus e l’incertezza «pesano sull’economia», spiega l’Ocse precisando che «il sostegno del governo ha mitigato gli effetti su imprese e famiglie».
L’Ocse contestualizza il caso italiano nello scenario mondiale. «Dopo una temporanea interruzione» a fine 2020, il percorso del pil globale intraprenderà una «graduale ma disomogenea ripresa». Partendo dal presupposto che i nuovi focolai di virus rimangano contenuti e che la prospettiva di un vaccino ampiamente disponibile verso la fine del 2021 aiuti a sostenere la fiducia, nei prossimi due anni quindi dovrebbe verificarsi una ripresa graduale ma non omogenea dell’economia globale.
Secondo l’Ocse, il pil del mondo si contrarrà del 4,2% nel 2020 per poi rimbalzare del 4,2% nel 2021 e di un ulteriore 3,7% nel 2022. Le precedenti stime di marzo vedevano un calo del 2,4% per l’anno in corso.
Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, la crescita dei consumi dovrebbe riprendersi, ma il risparmio precauzionale delle famiglie rimarrà elevato. Gli investimenti dovrebbero riprendersi nel 2022, poiché quelli pubblici aumenteranno e le imprese saranno più resilienti.
Il tasso di disoccupazione italiano salirà dal 9,4% atteso per quest’anno all’11% nel 2021 per poi calare leggermente al 10,9% nel 2022. Il «ritmo di crescita» dell’economia del Paese «avrà una grande influenza sull’evoluzione del rapporto debito pubblico-pil, che rimarrà elevato, appena al di sotto del 160%». Però per il segretario generale dell’Ocse Angel Gurría non è tempo di pensare al debito ma di fare tutto il possibile per traghettare l’economia fuori dalla crisi scatenata dal Covid: «In questo momento dobbiamo ancora fare tutto il possibile contro il virus, senza preoccupazioni sul debito. La questione non è che ignoriamo le conseguenze dell’accumulo del debito, ma bisogna fare tutto il possibile per sconfiggere il virus, specialmente ora con il vaccino. Nel corso del 2021 dovremo convivere ancora con il virus mentre il vaccino sarà distribuito». (riproduzione riservata)
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