E se l’oro avesse segnato il minimo annuale per dirigersi verso l’obiettivo in area 3.000 dollari? La risposta all’analisi grafica
L’oro (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 19 marzo in rialzo dello 0,56% rispetto alla seduta precedente a quota 1.741,7 dollari. La settimana, invece, si è chiusa con un rialzo del 1,27%.
Era inizio dicembre 2020 che non vedevamo due settimane consecutive al rialzo. Potremmo, quindi, trovarci di fronte a un movimento rialzista la cui estensione va valutata con attenzione per evitare di rimanere incastrati in posizioni perdente.
Come dicevamo in precedenza, le quotazioni dell’oro stanno dando segnali di risveglio, ma non bisogna ancora essere troppo sicuri del rialzo che verrà.
In quest’ottica un ruolo fondamentale è rivestito dalla resistenza in area 1.757,7 dollari. Una chiusura settimanale superiore a questo livello aprirebbe le porte a un’inversione rialzista che, se confermata da una chiusura mensile superiore a 1.745,5 dollari, aprirebbe le porte a un possibile rialzo fino in area 3.000 dollari.
Qualora, invece, si dovesse continuare al ribasso, chiusura settimanale inferiore a 1.680,7 dollari, gli obiettivi sono quelli indicati in figura.
Time frame settimanale: proiezione ribassista in corso
Le linee oblique rosse rappresentano i livelli di Running Bisector; le linee orizzontali i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione. Sulla sinistra è mostrato il volume per ciascun livello di prezzo. Il pannello intermedio riporta il segnale di BottomHunter. Il minimo sul time frame considerato è segnato quando è uguale a 1. Il pannello dei volumi mostra il volume scambiato per ciascuna barra confrontato con una media mobile esponenziale zero lag a 20 periodi. Nel pannello inferiore è mostrato lo Swing Indicator che mostra i segnali al rialzo e al ribasso sullo strumento in questione.
Time frame mensile: proiezione ribassista in corso
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