Nonostante le incertezze che vive l’economia globale queste risorse sembrano rappresentare un’opportunità di investimento molto attraente secondo gli esperti di Ofi Asset Management. Occhio anche a platino e palladio

di Rossella Savojardo19/01/2022 14:55

Inflazione, politica monetaria e timori legati alla crisi della catena di approvvigionamento, sono solo alcuni dei dubbi che lasciano in bilico i mercati. Nonostante le incertezze però i metalli preziosi sembrano rappresentare un’opportunità di investimento molto attraente. Tutti i metalli hanno registrato una correzione quest’anno, soprattutto quelli per uso industriale come il platino e il palladio. Sostenuti dalla ripresa economica, questi due metalli hanno avuto un ottimo inizio d’anno, con il palladio che ha addirittura raggiunto un massimo storico in aprile di oltre 3.000 dollari l’oncia, mentre il platino ha guadagnato fino al 20% nella prima metà.

Altalentanti gli andamenti di oro e argento che nella prima metà dell’anno hanno sofferto del cambio di governo negli Stati Uniti e dei timori che ha generato sull’aumento dei tassi d’interesse. Mentre durante l’estate, i timori sulla ripresa dell’inflazione hanno pesato sul rendimento dei tassi d’interesse, spingendo nuovamente gli investitori verso i due metalli preziosi.

“Alla fine dell’anno, tuttavia, una volta che la Banca Centrale degli Stati Uniti ha chiarito i suoi obiettivi di restrizione monetaria, il prezzo del metallo giallo e dell’argento ha iniziato a rimbalzare”, spiega Benjamin Louvet, fund manager di Ofi Asset Management, “questo conferma la nostra analisi: se gli investitori hanno esitato a comprare metalli preziosi di fronte all’incertezza legata al cambiamento del tetto monetario, una volta fissato il tetto della Fed, l’attrazione per il metallo giallo dovrebbe tornare”.

In questo scenario complesso, dunque, gli analisti credono che l’aumento dei tassi sarà molto graduale e al di sotto dei livelli di inflazione, il che dovrebbe abbassare ulteriormente i tassi reali e permettere all’oro di tornare ai massimi stabiliti nel 2020. “Mentre ci troviamo ancora in un ambiente così incerto, l’attrattiva di diversificare in metalli preziosi è, a nostro avviso, più forte che mai”, conclude Louvet. (riproduzione riservata)

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